Nell'autunno del 2024, l'Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) ha inaugurato un sistema di calcolo ad alta prestazione denominato CRESCO8. Questa nuova infrastruttura, sviluppata in collaborazione con Lenovo e Intel, sostituirà il precedente sistema CRESCO7 e offrirà capacità computazionali significativamente migliorate, specialmente per le ricerche nel campo dell'energia e della fusione nucleare. Il sistema si distingue per la sua efficienza energetica grazie a una tecnologia di raffreddamento innovativa.
Nel cuore della città eterna, Roma, nell'ultima settimana di ottobre 2024, ENEA ha presentato CRESCO8, un sistema di calcolo ad alta prestazione che promette di rivoluzionare le attività di ricerca energetica. Questo avanzato supercalcolatore è stato installato presso il Centro Ricerche ENEA di Portici, nelle vicinanze di Napoli, uno dei sei poli di ricerca dell'agenzia. L'introduzione di CRESCO8 rappresenta un salto qualitativo rispetto al precedente CRESCO7, grazie all'utilizzo di tecnologie di ultima generazione fornite da Lenovo e Intel.
Uno degli aspetti più notevoli di CRESCO8 è la sua eccezionale efficienza energetica. La tecnologia di raffreddamento ad acqua Lenovo Neptune consente di ridurre drasticamente i consumi energetici, catturando fino al 98% del calore prodotto dal supercomputer e minimizzando l'uso delle ventole tradizionali. Questa caratteristica non solo riduce l'impatto ambientale ma anche i costi operativi.
Giovanni Ponti, responsabile della Divisione ICT dell'ENEA, ha sottolineato l'importanza di questo passo avanti: "CRESCO8 apre nuove frontiere nel calcolo parallelo, offrendo ai ricercatori strumenti di analisi e simulazione mai visti prima". L'infrastruttura ICT di ENEA, distribuita tra sei poli di ricerca, supporta progetti di R&D in vari campi, dalla previsione energetica alla digitalizzazione dei processi industriali.
Il nuovo supercalcolatore permetterà di eseguire codici numerici complessi, modelli computazionali avanzati e algoritmi di intelligenza artificiale su un cluster di calcolo parallelo di nuova generazione, rispondendo alle esigenze crescenti della comunità scientifica.
Dai laboratori di Frascati a quelli di Brindisi, ogni polo di ricerca ENEA beneficerà delle capacità di calcolo e visualizzazione tridimensionale fornite da CRESCO8, facilitando lo sviluppo di soluzioni innovative per migliorare l'affidabilità e l'efficienza dei processi di decarbonizzazione.
Da un punto di vista giornalistico, la presentazione di CRESCO8 segna un importante traguardo per l'Italia nel panorama internazionale della ricerca energetica. L'innovazione tecnologica e l'attenzione all'efficienza energetica dimostrano come l'Italia stia giocando un ruolo cruciale nello sviluppo di soluzioni sostenibili per il futuro. Questo investimento non solo promuove la crescita economica ma anche la tutela dell'ambiente, ponendo le basi per una società più verde e tecnologicamente avanzata.
Il progetto GravNet, finanziato con un Synergy Grant da 10 milioni di euro dall’European Research Council, mira a rivoluzionare lo studio delle onde gravitazionali. Questo ambizioso progetto, che coinvolge ricercatori di tre paesi europei, si propone di esplorare una fascia di frequenze inesplorate, potenzialmente rivelando nuovi eventi astrofisici e migliorando la comprensione del cosmo. L'iniziativa promette di aprire una nuova finestra nell'osservazione delle onde gravitazionali, estendendo il campo d'indagine a segnali generati da fenomeni cosmologici primordiali.
GravNet rappresenta un passo significativo verso la collaborazione scientifica tra diverse nazioni europee. Il progetto è stato ideato da quattro eminente ricercatori provenienti dall'Italia, dalla Germania e dalla Spagna, ciascuno portatore di competenze specifiche. Con un finanziamento di sei anni, l'obiettivo principale è quello di sviluppare una piattaforma sperimentale capace di rilevare onde gravitazionali ad alta frequenza, un settore ancora inesplorato. Questa impresa richiede la combinazione di tecnologie avanzate e metodi innovativi, come le cavità a radiofrequenza in campi magnetici elevati.
La natura multidisciplinare e internazionale di GravNet rispecchia l'importanza attribuita alla cooperazione nel mondo della ricerca scientifica moderna. La squadra di ricercatori ha elaborato un piano per implementare una serie di strumenti sperimentali distribuiti in tutta Europa. Questo approccio permette di ottenere dati più completi e affidabili, superando le limitazioni dei singoli osservatori. Il Synergy Grant, essendo pensato per progetti di vasta portata, fornisce il necessario sostegno economico per realizzare questa visione. La durata del progetto di sei anni offre ai ricercatori sufficiente tempo per sviluppare, testare e ottimizzare la piattaforma sperimentale, garantendo risultati significativi.
Il GravNet cerca di colmare una lacuna significativa nelle attuali capacità di rilevazione delle onde gravitazionali. Finora, gli esperimenti hanno concentrato la loro attenzione su frequenze comprese tra 10 hertz e 10 chilohertz, con alcune eccezioni che hanno esplorato fasce ancora più basse. Tuttavia, esiste un ampio spettro di frequenze non ancora indagate, in particolare quelle superiori al megahertz. Questa fascia di frequenze potrebbe nascondere preziosi indizi su fenomeni astrofisici come la fusione di buchi neri primordiali o la materia oscura ultraleggera.
Per affrontare questa sfida, i ricercatori di GravNet hanno ideato un approccio completamente innovativo. Utilizzeranno una combinazione di cavità a radiofrequenza in campi magnetici elevati, misurando contemporaneamente i segnali registrati in diversi punti geografici europei. Questo metodo non solo migliora la precisione dei dati raccolti, ma offre anche la possibilità di rivelare eventi astrofisici mai osservati prima. L'integrazione di queste tecnologie potrebbe aprire nuove frontiere nella fisica fondamentale, fornendo informazioni cruciali sulla formazione e l'evoluzione dell'universo. La scoperta di onde gravitazionali ad alta frequenza potrebbe offrire una prospettiva unica sui primi momenti dell'universo, rivelando aspetti prima invisibili della sua storia.