Diversione
Il Teatro Italiano tra Rivolta e Tradizione: Le Visioni di Claudio Meldolesi
2024-12-04
Due recenti pubblicazioni di Claudio Meldolesi, edito da Cue Press, offrono un profondo insight sulla rivoluzione teatrale italiana attraverso le lenti di due icone del XX secolo: Dario Fo e Totò. Il primo volume, "Su un comico in rivolta," esplora la militanza artistica di Fo negli anni Sessanta e Settanta, mentre il secondo, "Sei invenzioni sprecate dal teatro italiano," analizza figure come Totò, Eduardo De Filippo, Mario Apollonio, Giorgio Strehler, Luigi Pirandello e Carlo Emilio Gadda.
L'arte della Rivolta: Un Tributo alla Creatività Sprecativa
La Militanza Artistica di Dario Fo
Nel contesto delle lotte sociali degli anni Sessanta e Settanta, Dario Fo emerge come una figura centrale nel panorama teatrale italiano. Nonostante la sua popolarità, Fo è stato oggetto di accanite critiche sia da parte della destra che della sinistra. La destra lo attaccava per la sua opposizione al sistema, mentre la sinistra lo accusava di non essere abbastanza radicale. Questo paradosso è al cuore dell'analisi di Meldolesi, che cerca di conciliare il successo di massa con l'ostracismo politico.Dario Fo, insieme a Franca Rame, divenne ben presto il bersaglio privilegiato dei conservatori italiani. Nel 1962, dopo aver lasciato Canzonissima, uno show televisivo seguito da milioni di italiani, vennero banditi dalla televisione per quindici anni. Questo episodio segnò l'inizio di una lunga persecuzione giudiziaria e mediatica. Tuttavia, Fo riuscì a trasformare questa avversità in forza, diventando un simbolo di resistenza culturale e politica.Totò e le Sei Invenzioni Sprecate
Il secondo volume di Meldolesi si concentra su sei figure del teatro italiano, evidenziando la loro versatilità e creatività. Totò, Eduardo De Filippo, Mario Apollonio, Giorgio Strehler, Luigi Pirandello e Carlo Emilio Gadda sono presentati come pionieri di un teatro che sfugge alle convenzioni. Ciascuno di essi ha contribuito in modo unico all'evoluzione del teatro italiano, ma molti dei loro contributi sono stati ignorati o sottovalutati.Totò, ad esempio, viene descritto come un artista capace di bilanciare scrittura e oralità, dialetto e lingua standard. Eduardo De Filippo, invece, rappresenta l'esempio di un autore che ha saputo innovare senza perdere la propria identità culturale. Mario Apollonio recupera la cultura attorica, mentre Giorgio Strehler introduce regie d'avanguardia. Luigi Pirandello e Carlo Emilio Gadda, infine, sperimentano forme narrative che sfidano i confini tradizionali del teatro.Le Critiche e le Contraddizioni
Meldolesi non evita di affrontare le critiche rivolte a Fo, sia da parte della destra che della sinistra. La destra lo attaccava per la sua presunta mancanza di rispetto verso l'autorità, mentre la sinistra lo accusava di non essere abbastanza rivoluzionario. Queste accuse, tuttavia, nascono spesso da una comprensione limitata del suo lavoro. Fo, infatti, non si limita a ripetere schemi ideologici, ma cerca di comunicare in modo efficace con il suo pubblico, mettendo sempre l'efficacia comunicativa prima del contenuto politico.La critica storico-accademica ha talvolta messo in dubbio l'accuratezza filologica di Fo, accusandolo di reinventare liberamente la tradizione popolare. Meldolesi, però, sostiene che questo approccio creativo è ciò che rende Fo unico. Egli utilizza la tradizione come strumento per connettere il passato con il presente, creando un dialogo tra le due epoche.Il Contributo di Franca Rame
Non si può parlare di Dario Fo senza menzionare il ruolo fondamentale di Franca Rame. La loro collaborazione artistica e personale ha dato vita a opere che hanno sfidato i confini del teatro convenzionale. Franca Rame ha contribuito significativamente alla ridefinizione del concetto di cultura popolare, anticipando tendenze che sarebbero emerse solo negli anni successivi.L'opera di Fo e Rame è stata influenzata da pensatori come Michail Bachtin e Piero Camporesi, che hanno studiato la cultura popolare medievale e rinascimentale. Questi influssi si riflettono nelle loro opere, che mescolano elementi di tradizione e innovazione. La loro visione del teatro come forma di resistenza culturale e politica ha ispirato generazioni di artisti e intellettuali.L'eredità di Dario Fo
Negli ultimi anni, Fo ha dedicato gran parte del suo tempo allo studio della storia dell'arte, scrivendo volumi e tenendo conferenze-spettacolo sui grandi maestri della pittura. Questa fase della sua carriera dimostra come Fo non si sia mai limitato al teatro, ma abbia continuato a esplorare nuovi campi artistici. La sua passione per la pittura e per la letteratura testimonia la sua volontà di rimanere un intellettuale impegnato fino all'ultimo.In conclusione, il lavoro di Meldolesi offre una prospettiva unica sul teatro italiano, mettendo in luce le contraddizioni e le innovazioni che hanno caratterizzato questo periodo. Attraverso l'analisi di figure come Fo e Totò, Meldolesi ci invita a riflettere sul ruolo dell'intellettuale e dell'artista nella società contemporanea.